30
SETTEMBRE
2022
h 10:00
LETTURA ANIMATA DEL LIBRO ” LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI IN SICILIA ” DINO BUZZATI
IC 02 LEGNAGO -SCUOLA PRIMARIA "FRANCESCO DAL CER" ANGIARI-
Il docente leggerà un estratto dell'introduzione dello stesso Buzzati al libro, dove chiarisce le circostanze che hanno indotto l'autore a scriverlo e la notevole importanza che ebbero le illustrazioni nella stesura:
Seguirà la lettura dei brani più celebri del libro.
Nel primo brano, tratto dalla parte iniziale, vengono introdotti alcuni personaggi che in realtà non compariranno poi nella vicenda. Si tratta di una trovata con cui l'autore rende ancora più naturale e vicina ai bambini la sua narrazione:
“Lupo Mannaro. Terzo mostro. Può darsi che nella storia non compaia, anzi non dovrebbe comparire mai, se siamo bene informati. Ma non si sa mai. Potrebbe capitar dentro da un momento all'altro. E allora che figura ci faremmo senza averlo annunciato? […] Il Vecchio della Montagna. Genio potentissimo delle rocce e dei ghiacciai; di temperamento facile all'ira. Nessuno di noi l'ha mai visto e nessuno sa con esattezza dove sia, eppure possiamo star sicuri che esiste. Perciò è sempre meglio tenerselo buono. […] Un Gufo. Se ne udrà la voce, per un momento, nel capitolo secondo. Nascosto nel folto della foresta, non lo potremo vedere, tanto più che sarà già sceso il crepuscolo. Il ritratto qui stampato è perciò del tutto immaginario. Il gufo farà solo una delle sue malinconiche cantatine, come abbiamo detto. Poi basta.”
Dal seguente estratto si evince la sofferenza di Leonzio, a causa della trasformazione subita dagli orsi dopo la creazione del regno con gli uomini:
“A Leonzio dispiace vedere gli orsi cambiare a vista d'occhio. Una volta modesti, semplici, pazienti, bonaccioni; ora superbi, ambiziosi, pieni di invidie e di capricci. Non per niente sono vissuti tredici anni in mezzo agli uomini. Litigavano per la minima sciocchezza, dicevano parolacce, si alzavano tardi alla mattina, fumavano sigaro e pipa, mettevano su pancia, diventavano di giorno in giorno sempre più brutti.”
Nel brano seguente il protagonista si spinge oltre, consigliando ai suoi consimili di abbandonare la città:
“ - Tornate alle montagne-, disse lentamente Leonzio. - Lasciate questa città dove avete trovato la ricchezza, ma non la pace dell'animo. Toglietevi di dosso quei ridicoli vestiti. Buttate via l'oro. Gettate i cannoni, i fucili e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima. Come si viveva felici in quelle erme spelonche aperte ai venti, altro che in questi malinconici palazzi pieni di scarafaggi e di polvere! I funghi delle foreste e il miele selvatico vi parranno ancora il cibo più squisito. Oh, bevete ancora l'acqua pura delle sorgenti, non il vino che rovina la salute. Sarà triste staccarvi da tante belle cose, lo so, ma dopo vi sentirete più contenti, e diventerete anche più belli. Siamo ingrassati, amici miei, ecco la verità, abbiamo messo su pancia -. - Oh, perdonaci, buon re- dissero tutti – Vedrai che ti ubbidiremo-.”
Nel brano seguente l'autore tratteggia un ultimo scorcio di paesaggio, che accompagna la morte di Leonzio e precede la partenza degli orsi:
“Re Leonzio si alzò allora sui guanciali per respirare l'aria profumata della sera. Stava calando la notte. E dalle finestre spalancate si vedeva la città che risplendeva meravigliosamente agli ultimi raggi del sole, i giardini fioriti e, in fondo, una striscia di mare celeste che pareva un sogno. Si fece un grande silenzio, e d'improvviso gli uccellini si misero a cantare. Entravano dalla finestra tenendo ciascuno in bocca un piccolo fiore e svolazzando gentilmente lo lasciavano cadere sul letto dell'orso morente. […] Chiuse gli occhi. Gli parve che delle amabili ombre, gli spiriti degli antichi orsi, degli antenati, del padre, dei compagni caduti in battaglia, si avvicinassero a lui per accompagnarlo al lontano paradiso degli orsi, dove è l'eterna primavera. E terminò la vita con un sorriso. E il giorno dopo gli orsi partirono.”
Seguirà un test a risposta multipla sulla comprensione dei brani letti.
Infine i bambini eseguiranno un disegno sulla scena narrata che li ha più emozionati.