25 Ott 2025
20:30

SMANIE, VIZI E VIRTU’ NELLA VENEZIA DEL SETTECENTO TRA CASANOVA E GOLDONI
Nelle vicinanze della biblioteca
Nel secolo in cui Venezia perde, a livello europeo, importanza politica, economica e commerciale diventa per tutta l’Europa, città dei “piazeri”, simbolo della gioia di vivere, della libertà conquistata dalle donne
che si avviano a cercare di raggiungere la parità con l’uomo e della libertà di amare, con il viso nascosto dalla ‘bauta’ nel luogo più anonimo, la gondola coperta dal ‘felze’.
E’ anche per eccellenza la città del gioco, dove ‘ridotti’ e ‘casini’ si moltiplicano e interi patrimoni passano di mano con facilità impensabili.
Ma è anche la città dove ogni “smania” è lecita purché vissuta in elegante leggerezza.
Due grandissimi figli di questa città e di questo secolo, Giacomo Casanova e Carlo Goldoni, sperimentatori in prima persona dei vizi e delle virtù della Serenissima, alla fine della loro vita scrivono le loro memorie, ripercorrendo gli anni felici che precedettero la caduta della Repubblica del leone. E, seguendo le loro parole e quelle di altri protagonisti del secolo entreremo in quello splendido mondo, accompagnati da quelle che furono la “colonna sonora” di un’epoca:
le “Canzoni da battello”.
Canzoni popolari gioiose,ironiche a volte maliziose, interpretate quasi sempre da donne e spesso a loro dedicate, venivano cantate in ogni occasione, dagli incontri in casa ai “freschi”, le feste in barca che continuamente scandivano il
fantasmagorico calendario veneziano.
L’incontro si snoda tra canto, prosa, teatro e racconto in cui le protagoniste principali sono le donne nelle loro molteplici sfaccettature, nel loro saper semplicemente incarnare i sentimenti di un'epoca.
che si avviano a cercare di raggiungere la parità con l’uomo e della libertà di amare, con il viso nascosto dalla ‘bauta’ nel luogo più anonimo, la gondola coperta dal ‘felze’.
E’ anche per eccellenza la città del gioco, dove ‘ridotti’ e ‘casini’ si moltiplicano e interi patrimoni passano di mano con facilità impensabili.
Ma è anche la città dove ogni “smania” è lecita purché vissuta in elegante leggerezza.
Due grandissimi figli di questa città e di questo secolo, Giacomo Casanova e Carlo Goldoni, sperimentatori in prima persona dei vizi e delle virtù della Serenissima, alla fine della loro vita scrivono le loro memorie, ripercorrendo gli anni felici che precedettero la caduta della Repubblica del leone. E, seguendo le loro parole e quelle di altri protagonisti del secolo entreremo in quello splendido mondo, accompagnati da quelle che furono la “colonna sonora” di un’epoca:
le “Canzoni da battello”.
Canzoni popolari gioiose,ironiche a volte maliziose, interpretate quasi sempre da donne e spesso a loro dedicate, venivano cantate in ogni occasione, dagli incontri in casa ai “freschi”, le feste in barca che continuamente scandivano il
fantasmagorico calendario veneziano.
L’incontro si snoda tra canto, prosa, teatro e racconto in cui le protagoniste principali sono le donne nelle loro molteplici sfaccettature, nel loro saper semplicemente incarnare i sentimenti di un'epoca.